Intervista a … MANUELA SANTO! Qual è secondo te l’organo più complesso del nostro corpo?Mmm… potrebbe essere l’occhio, i polmoni, il cuore, il cervello. Tu che dici? Un organo speciale Secondo Manuela Santo, la scienziata che intervistiamo oggi, l’organo più complesso del nostro corpo è il cervello. “È l’unico organo del nostro corpo incaricato di […]

Intervista a … MANUELA SANTO!

Qual è secondo te l’organo più complesso del nostro corpo?
Mmm… potrebbe essere l’occhio, i polmoni, il cuore, il cervello. Tu che dici?

Un organo speciale

Secondo Manuela Santo, la scienziata che intervistiamo oggi, l’organo più complesso del nostro corpo è il cervello.

È l’unico organo del nostro corpo incaricato di coordinare contemporaneamente tantissime funzioni” racconta Manuela: controlla il linguaggio, il movimento del corpo, la memoria, senza contare che regola il funzionamento di tutti gli altri organi, come il battito cardiaco o il respiro.

Per poter svolgere queste azioni, molto diverse ma ciascuna fondamentale per la nostra vita, il cervello ha bisogno del lavoro di miliardi di cellule, tutte collegate tra di loro in modo da potersi scambiare continuamente messaggi.

Un labirinto di messaggi

“Le informazioni che viaggiano in questa rete di connessioni sono tantissime”, spiega Manuela, “e provengono dagli stimoli che ogni giorni riceviamo dal mondo che ci circonda. Alla fine, tutti questi segnali vengono raccolti e rielaborati per permetterci di compiere azioni come parlare, camminare, vedere, ascoltare ma anche pensare e sognare”.

Ci sono delle regole che permettono alle cellule di comunicare tra loro. “Purtroppo sapere quali sono e come funziona lo scambio di messaggi non è sufficiente per capire come avviene poi la rielaborazione vera e propria” continua Manuela. “I neuroscienziati come me cercano di studiare un po’ alla volta il labirinto che c’è nel cervello per capire qual è la strada che ogni informazione percorre”.

Come si forma il cervello nella pancia della mamma

Lo sviluppo del cervello in gravidanza è un processo molto complesso e per certi versi ancora misterioso: all’inizio ci sono delle cellule, chiamate staminali, che possono diventare qualsiasi cosa, cuore, muscoli, polmoni, cervello.

“Per il cervello” precisa Manuela “si possono formare due tipi di cellule, i neuroni e le cellule della glia. E c’è un pilota speciale che guida la cellula staminale a diventare l’uno o l’altro tipo. Questo pilota è un pezzo di DNA che si chiama Foxg1 ed è talmente importante che, se per qualche motivo è assente, il cervello non si forma”.

In laboratorio, Manuela studia cosa succede se qualcosa non va come dovrebbe in Foxg1. Quando c’è un errore nel libretto di istruzioni di Foxg1, è come se il pilota non funzionasse o funzionasse in modo strano, non corretto e il cervello non si forma come dovrebbe.

Si possono anche sviluppare alcune malattie.

Da cellula staminale a…

È importante capire il meccanismo che porta la cellula staminale a diventare neuroni e delle cellule della glia. Solo così potremo conoscere qualcosa di più sul funzionamento del nostro cervello e potremo cercare di aggiustare ciò che non funziona bene in caso di qualche malattia.


Nome: Manuela Santo
Anni: 28
Sono nata a: Avellino
Adesso vivo a: Trieste
Lavoro: alla SISSA, dove sto facendo un dottorato in neuroscienze

Mi piace: cantare e vorrei imparare a suonare la chitarra
Il mio sogno nel cassetto è: essere a capo di un gruppo di ricercatori per poter studiare le cose che mi piacciono di più
Mi piace essere una scienziata perché: non ci si annoia mai, ogni giorno si fanno cose nuove e si impara molto dai proprio errori.