Nasco nel 1919 a Davenport, nel Regno Unito.
Cresco a Londra, incoraggiata da mamma e papà – entrambi scienziati – a coltivare la mia curiosità e seguire le mie passioni.
A quattro anni, mentre mi sto recando in Francia per una vacanza, durante la traversata notturna del canale della Manica mamma e papà si accorgono che ho il mal di mare e cercano di distrarmi mostrandomi il cielo dall’oblò della cabina. La volta è costellata di puntini luminosi… sono le stelle! Per me, abituata al cielo grigio di Londra, è una visione meravigliosa. L’immagine del cielo stellato resterà per sempre impressa nella mia memoria e mi guiderà quando diventerò grande.
Nel 1936, dopo il diploma, mi iscrivo all’University College di Londra, dove studio astronomia. Nel 1939 mi laureo con il massimo dei voti e dopo qualche anno mi trasferisco negli Stati Uniti.
Nei primi anni Cinquanta, quando provo a fare domanda per entrare all’osservatorio astronomico di Monte Wilson, a Los Angeles, vengo respinta in quanto donna. Per riuscire ad accedere all’osservatorio devo far finta di essere l’assistente di mio marito, anche se in realtà sono io a gestire il telescopio! Assurdo, vero?
La scoperta per cui divento famosa risale al 1957. Quell’anno io e alcuni colleghi pubblichiamo un articolo in cui sosteniamo che quasi tutti gli elementi chimici esistenti in natura si sono formati nelle stelle e, in particolare, nel loro centro più caldo: il nucleo.
Dopo la creazione all’interno delle stelle, gli elementi vengono dispersi nello spazio, quindi si ricombinano per formare altre stelle, pianeti e tutto ciò che esiste, dando inizio a un nuovo ciclo.
Delfini e computer, alberi e virus, rocce e persone: noi e tutto ciò che ci circonda siamo, in un certo senso, polvere di stelle. In inglese “polvere di stelle” si dice “stardust”. Per questo motivo vengo soprannominata Lady Stardust, “Signora Polvere di Stelle”. Mi piace!
Tra il 1972 e il 1973 torno nel Regno Unito per ricoprire, prima donna in assoluto, il ruolo di direttrice dell’osservatorio reale di Greenwich, il più importante osservatorio astronomico del mondo!
Nel 1988 vado in pensione, ma in realtà continuo a lavorare ancora a lungo. Vivo ben 100 anni e nel corso della mia lunga carriera conduco tantissime ricerche sull’universo. Partecipo anche alla progettazione di un telescopio che viene lanciato nello spazio, chiamato Hubble.
Credo di aver reso felice quella bambina che tanti anni fa vide le stelle dall’oblò di una nave.